CNA chiede con forza provvedimenti che aiutino le PMI ad affrontare l’attuale situazione di rincaro dei prezzi energetici e valuta positivamente l’intervento del Governo con l’apposito decreto legge di settembre, pur sottolineando che si tratta di una soluzione parziale ed insufficiente a risolvere in via strutturale il problema dell’elevato costo dell’energia.
Il decreto varato prevede: il taglio temporaneo di alcuni oneri di sistema applicati alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, l’ampliamento della platea delle famiglie beneficiarie di bonus e l’abbassamento dell’IVA sulle forniture di gas per «usi civili e industriali» che scenderà al 5%.
La Confederazione ha messo in risalto che l’attuale formulazione della norma lascia fuori dall’applicazione del beneficio una ampia platea di imprese che superano il limite di 16,5 KWh di potenza indicato nel decreto. Si tratta in larga parte di imprese che operano in settori che già sopportano un peso rilevante dei costi energetici per le note criticità legate all’attuale struttura della bolletta e al peso della parafiscalità
L’Osservatorio istituito dall’Associazione per monitorare i costi energetici delle imprese di minori dimensioni evidenzia da tempo la situazione critica e di svantaggio competitivo delle PMI. Le piccole imprese pagano, infatti, l’energia quattro volte di più rispetto alle grandi ed il 33,5% in più della media europea. La componente parafiscale della bolletta per una piccola impresa incide quasi per il 35% sul totale.
Le proposte di CNA sono quelle di spostare alcune componenti della bolletta sulla fiscalità generale e di mettere a punto incentivi a misura di PMI per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico.
Da un sondaggio effettuato da CNA tra i propri associati emerge che solo un’azienda su quattro ha effettuato interventi per ridurre i propri consumi di energia o per autoprodursi energia da fonti rinnovabili utilizzando incentivi e/o agevolazioni. E la causa principale è la mancanza di uno strumento ad hoc calibrato sulle loro esigenze.